[cmsms_row data_width=”boxed” data_padding_left=”3″ data_padding_right=”3″ data_color=”default” data_bg_color=”#ffffff” data_bg_position=”top center” data_bg_repeat=”no-repeat” data_bg_attachment=”scroll” data_bg_size=”cover” data_bg_parallax_ratio=”0.5″ data_color_overlay=”#000000″ data_overlay_opacity=”50″ data_padding_top=”0″ data_padding_bottom=”50″][cmsms_column data_width=”1/1″][cmsms_image align=”none” animation_delay=”0″]198|https://www.pierstefanodurantini.it/wp-content/uploads/2018/03/4-e-5-COMUNE-canale-monterano-580×389.jpg|project-masonry-thumb[/cmsms_image][cmsms_text animation_delay=”0″]

Sono trascorsi circa due mesi dallo scoppio dell’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto sindaco, cinque consiglieri comunali di maggioranza e un paio di tecnici che collaborano o hanno collaborato col comune. I presunti reati riguarderebbero omissione, abuso e falso nell’esercizio di pubblici uffici e nello specifico si contesterebbero atti che hanno consentito opere di urbanizzazione e sanatorie edilizie in aree protette vincolate della Riserva Naturale di Monterano.
Nel merito e per conoscere lo sviluppo della faccenda abbiamo sentito il sindaco, il vicesindaco di Canale Monterano e alcuni consiglieri di opposizione. Il sindaco Angelo Stefani ha detto che non ci sono novità e che comunque per il momento non ha intenzione di rilasciare dichiarazioni ufficiali, la vice sindaco Mariarina Argento ha confermato che: «…anche se l’inchiesta è ancora in corso, tutti noi ci sentiamo molto tranquilli e sereni, continueremo a operare nello stesso modo e, come sempre, per il bene del paese.». I consiglieri del gruppo consiliare di minoranza Esperienza e Rinnovamento hanno risposto in maniera più dettagliata alle nostre stesse domande.
Alla luce di quel che è accaduto lo scorso 24 marzo, con le perquisizioni e i sequestri effettuati dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato coordinati dalla Procura di Civitavecchia, quali sono i vostri commenti?
Più che leggere le notizie che ci davano in quei giorni i giornali – afferma il capogruppo Antonio Paolo Mascia – avremmo voluto capire cosa era successo e quali ripercussioni potevano esserci per Comune e cittadini dalle parole stesse del sindaco Stefani. Per questo abbiamo richiesto immediatamente un consiglio comunale straordinario come previsto dal Regolamento. Al posto di un consiglio ad hoc ci siamo visti convocare dopo più di un mese a un normale consiglio comunale nel quale il sindaco ha esposto molto brevemente la situazione, arrivando ad affermare che le contestatissime delibere 13 e 37 sono “In verità degli strumenti dovuti per legge” e che tutta l’operazione “Non sarebbe altro che l’ultimo tentativo della Burocrazia Regionale, e dei suoi sodali, di riappropriarsi del ruolo che questo sindaco, irrispettoso, contesta”. In pratica, un complotto regionale contro il nostro Sindaco, a sentire le sue parole…
Secondo le vostre informazioni ci sono novità o sviluppi in merito all’inchiesta in corso?
Nessuno sviluppo per ora – continua Mascia – il Sindaco e l’intera Maggioranza sono sicuri che tutto si sgonfierà come una bolla di sapone. Noi, umanamente, glielo auguriamo, rimane però un dato incontrovertibile e prettamente politico: tutte le delibere che hanno trattato di edilizia e urbanistica in questi tre anni di Amministrazione Stefani sono state contestate o bocciate dagli organi superiori competenti. Il nostro fondato timore è che questa situazione, oltre ad aver danneggiato l’attività economica e le legittime aspettative dei cittadini, potrebbe portare a una serie di contenziosi tra Regione, Provincia e Comune e tra i cittadini e Comune negli anni a venire.
È cambiato qualcosa nell’indirizzo strategico generale dell’operato dell’Amministrazione Comunale?
Assolutamente nulla – continua il consigliere Alessandro Bettarelli – tant’è che nell’ultimo consiglio comunale, appena citato, la Maggioranza, con la sola astensione del consigliere Monarca, ha approvato delle linee guida sui PUA (Piano Utilizzazione Aziendale) abbassando a un ettaro e mezzo il lotto minimo per realizzare un edificio a uso residenziale su terreno agricolo contro i tre previsti dalla legge regionale. Alla nostra dichiarazione di voto contrario abbiamo allegato una sentenza del TAR Lazio di due anni fa, proprio su un caso a Canale, in cui si leggeva chiaramente. “La lettura complessiva e sistematica delle norme della legge 38/99 consente di affermare che la determinazione della unità aziendale minima debba essere effettuata dai comuni, unicamente, ai sensi dell’art. 52, comma 3 (ossia attraverso un PUCG o le sue Varianti). Il Sindaco Stefani ha commentato “Intanto la approviamo, poi vedremo”.
Nel frattempo la Variante al PRG del 2000 – continua Bettarelli – è ferma da tre anni, nonostante il Sindaco avesse preso l’impegno di portarla avanti, mentre è notizia di questi giorni che la Regione Lazio ha bocciato anche la delibera con la quale l’Amministrazione aveva approvato la ri-denominazione della Riserva Naturale in Riserva Naturale Parziale. Anche stavolta i tecnici regionali hanno liquidato la storia con 4 righe, ricordando al Sindaco che è dal ’97 che non ci sono più le riserve “parziali”, ma solo e più semplicemente le “riserve naturali”.
I 2 collaboratori esterni, anch’essi coinvolti nell’inchiesta, continuano a lavorare col Comune?
Sindaco e vicesindaco – conclude il consigliere Giancarlo Marani – rispondendo a una nostra specifica domanda, hanno confermato la loro piena fiducia nell’operato dell’arch. junior Giuliano Gangitano, di Ladispoli, ossia la persona che da tre anni muove i fili dell’urbanistica comunale, con i risultati che tutti conosciamo.

© 2014 Pierstefano Durantini

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