[cmsms_row data_width=”boxed” data_padding_left=”3″ data_padding_right=”3″ data_color=”default” data_bg_color=”#ffffff” data_bg_position=”top center” data_bg_repeat=”no-repeat” data_bg_attachment=”scroll” data_bg_size=”cover” data_bg_parallax_ratio=”0.5″ data_color_overlay=”#000000″ data_overlay_opacity=”50″ data_padding_top=”0″ data_padding_bottom=”50″][cmsms_column data_width=”1/1″][cmsms_image align=”none” animation_delay=”0″]267|https://www.pierstefanodurantini.it/wp-content/uploads/2018/03/IRA_0773-8-prostituzionebis-580×387.jpg|project-masonry-thumb[/cmsms_image][cmsms_text animation_delay=”0″]

Bracciano – strada Settevene Palo, ore 9.40 di un lunedì di novembre, a soli 2 km dalla località Rinascente. Una donna ai lati della strada, accanto alle sterpaglie, in attesa di qualche cliente. Aspetta sotto il sole e sotto la pioggia, quando è caldo e quando è freddo. È una lavoratrice del sesso, vende il suo corpo per qualche decina di euro. Fa tenerezza e appare tutt’altro che felice di star li, da sola con la sua storia personale, la sua disperazione. Quante e quali violenze avrà subito? Chi la sfrutta? Cosa pensa? E noi che le passiamo accanto? Cantava Fabrizio De André: «…per quanto vi sentiate assolti, siete tutti coinvolti!».

©2013 Pierstefano Durantini

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