[cmsms_row data_padding_bottom=”50″ data_padding_top=”0″ data_overlay_opacity=”50″ data_color_overlay=”#000000″ data_bg_parallax_ratio=”0.5″ data_bg_size=”cover” data_bg_attachment=”scroll” data_bg_repeat=”no-repeat” data_bg_position=”top center” data_bg_color=”#ffffff” data_color=”default” data_padding_right=”3″ data_padding_left=”3″ data_width=”boxed”][cmsms_column data_width=”1/1″][cmsms_image align=”none” animation_delay=”0″]264|http://www.pierstefanodurantini.it/wp-content/uploads/2018/03/IRA_0597-7deiezioni-canine.jpg|full[/cmsms_image][cmsms_text animation_delay=”0″]

Canale Monterano è un paese fenomenale, lo specchio della nostra Italietta. Ha un corso (della Repubblica) dove regna l’anarchia e chiunque parcheggia l’auto ove vuole. Un bar ha il permesso di piazzare tavolini e gazebo occupando buona parte di piazza Tubingen. Un altro, di recente apertura, usufruisce dello spazio adibito alla sosta delle auto. Una trattoria ha installato una splendida struttura coperta in legno e metallo per circa 10 tavolini, occupando buona parte del marciapiede. Un altro bar coi suoi tavoli occupa totalmente il marciapiede di pertinenza. Insomma il caos regna sovrano (ma forse alla maggioranza dei cittadini questo piace) e l’amministrazione comunale che fa? Installa distributori di sacchetti per le deiezioni canine (peraltro sempre vuoti), come se i padroni non fossero capaci di procurarseli da soli. Intanto quest’anno non c’era un euro per ospitare i bimbi Saharawi. Com’era la storia della pagliuzza e dalla trave nell’occhio?

©2013 Pierstefano Durantini

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