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Dopo aver ascoltato il Neo Sindaco di Canale Monterano Angelo Stefani, abbiamo interpellato, per l’opposizione, Alessandro Bettarelli, ex coordinatore del Circolo PD, della lista Esperienza e Rinnovamento.
IL PD di Canale si è spaccato prima delle elezioni, perché?
Perché la scelta della linea politica e del candidato sindaco ci ha visti progressivamente sempre più lontani fino a sfociare in una divisione del Circolo in tre delle quattro liste presentate. C’è stata una frammentazione del partito e l’impossibilità di trovare l’unione sperata o almeno, una linea di condotta maggioritaria.
Perché le dimissioni da coordinatore del Circolo PD? Ora che accadrà?
Nel congresso di novembre dissi che i miei tre anni e mezzo di mandato si sarebbero conclusi con le Amministrative. Dopo la sconfitta elettorale della linea da me sostenuta e, soprattutto, con il rammarico di non essere riuscito a tenere unito il Circolo in un’ottica di coesione del Centrosinistra locale, le dimissioni erano dovute e naturali. Ora in accordo col direttivo provinciale e per evitare il commissariamento, abbiamo unanimemente deciso di affidare il circolo a un “direttorio” di giovani iscritti, che dovrà portare il partito al nuovo tesseramento e vagliare se c’è chi si sente di guidare il circolo in questa nuova e difficile fase.
La vostra linea in Consiglio Comunale?
La collaborazione con l’altra minoranza è naturale, ma va costruita giorno per giorno. Non faremo un’opposizione cieca e preconcetta, valuteremo, di volta in volta, le proposte della maggioranza.
Impressioni sul nuovo Sindaco e sulla sua Giunta?
A parte l’amicizia e la stima personale che mi lega a molti di loro e al Sindaco Stefani, balza agli occhi che i settori cruciali della macchina amministrativa sono concentrati nelle mani del Sindaco e della sua vice.
La presenza nella vostra lista dell’ex Sindaco Piccioni, nonché dell’altro ex primo cittadino Francesco Stefani, vi hanno penalizzato elettoralmente?
E’ ormai pacifico che il voto di maggio è stato caratterizzato da una forte voglia di cambiamento. Ma il nostro gruppo era impostato proprio su un mix di capacità accertate e prospettive future, evidentemente non siamo riusciti a farlo capire ai cittadini. Se poi avere in squadra persone come Francesco Stefani e Marcello Piccioni, ai quali aggiungo l’ex vicesindaco Eugenio Parise, penalizza una lista che vuol mettere a disposizione dei cittadini le proprie capacità e il proprio lavoro, allora vuol dire che è un rischio che si doveva correre, perché oltre a vincere, chi fa politica in modo serio e coscienzioso deve pensare anche al dopo, all’amministrare una struttura organizzativa che serve oltre quattromila persone.
©2011 Pierstefano Durantini

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