[cmsms_row data_padding_bottom=”50″ data_padding_top=”0″ data_overlay_opacity=”50″ data_color_overlay=”#000000″ data_bg_parallax_ratio=”0.5″ data_bg_size=”cover” data_bg_attachment=”scroll” data_bg_repeat=”no-repeat” data_bg_position=”top center” data_bg_color=”#ffffff” data_color=”default” data_padding_right=”3″ data_padding_left=”3″ data_width=”boxed”][cmsms_column data_width=”1/1″][cmsms_image align=”none” animation_delay=”0″]388|http://www.pierstefanodurantini.it/wp-content/uploads/2018/03/IRA_0005-9Marciapiede-Manziana-580×386.jpg|project-masonry-thumb[/cmsms_image][cmsms_text animation_delay=”0″]

Con questo titolo non ci si riferisce certamente a quel precario metodo contraccettivo legato al coito, bensì al marciapiede appena realizzato a Manziana, sulla Braccianese Claudia tra la caserma dei Carabinieri e l’ingresso del bosco di Macchia Grande. Si tratta di un’opera urbana sicuramente utile e necessaria, visto che prima era estremamente pericoloso percorrere a piedi quel tratto di strada densamente trafficato dalle autovetture.
L’anomalia è che questo marciapiede si interrompe inspiegabilmente in curva, a circa 40 mt da via Civitavecchia. L’utilizzo del finanziamento provinciale per questo lavoro doveva essere pianificato meglio, magari risparmiando sull’illuminazione, oppure il Comune avrebbe dovuto integrare le spese necessarie, evitando così l’ennesima opera incompiuta.

©2011 Pierstefano Durantini

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